Dice Repubblica del 16 ottobre 2018:
Caos all’istituto Parentucelli-Arzelà di Sarzana dove sono stati evacuati 1500 studenti. A metà mattina la scuola è stata liberata quando alcuni studenti hanno iniziato ad avvertire dei malori e difficoltà a respirare. Sul posto sono intervenuti il 118, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. Ventidue ragazzi sono stati portati al pronto soccorso. In base ai primi rilievi dei militari, pare che a causare i malesseri sia stato dello spray al peperoncino spruzzato in grande quantità all’interno di una quinta superiore.
La classe in questione è stata la prima ad abbandonare l’istituto, seguita dalle classi adiacenti. La situazione nell’edificio è diventata presto incontrollabile: la dirigenza ha quindi deciso per motivi precauzionali l’evacuazione dell’intero istituto. Nello scorso anno scolastico ci sono stati diversi casi simili in tutta Italia: solo nell’ultimo mese lo spray al peroncino – con conseguente evacuazione e intossicati – è stato spruzzato in scuole di Palermo, Lodi e Mantova. Gli autori del gesto rischiano una denuncia per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme, oltreché per le eventuali lesioni che possono aver subito gli intossicati.
I vigili del fuoco hanno riaccompagnato gli studenti del liceo Parentucelli Arzelà di Sarzana a recuperare zaini e effetti personali nelle aule. Secondo quanto riferito dai pompieri che hanno effettuato un sopralluogo insieme ai tecnici di Arpal non ci sono condizioni di pericolo. L’ipotesi è che qualcuno, in una classe situata al secondo piano, abbia forse per scherzo spruzzato dello spray al peperoncino in aula. Hanno dovuto far ricorso alle cure mediche per difficoltà respiratorie una ventina di persone, tra studenti e insegnanti. Sono stati trattenuti fuori dalle aule i ragazzi e il personale dell’Arzelà, circa 300 persone, cioè la parte del plesso in cui si sarebbe verificato il fatto mentre gli altri 1200 sono stati fatti rientrare. Le indagini condotte dai carabinieri ipotizzano i reati di lesioni e interruzione di pubblico servizio. Sul posto anche la Digos e l’Asl 5.
Insomma: secondo la stampa i casi come questo con una mattinata di lezioni perse (uno spreco di pubblico denaro su cui nessun austero educatore si permetterà di frignare, visto che il motivo non era uno sciopero studentesco o una manifestazione politica), l’ingolfamento del sistema giudiziario con qualche altra denuncia stilata per motivi ridicoli e la mobilitazione di un mezzo esercito si verificano almeno quattro volte al mese.
Sugli stupri evitati dallo spray non si ha invece alcun dato attendibile.