Maria Amato era uscita tetraplegica dagli incidenti di Piazza San Carlo a Torino. Per chi non lo ricordasse, il 3 giugno 2017 la piazza era stracolma di gente che guardava una partita di calcio su un megaschermo. Un gruppetto di cialtroni che intendeva approfittare della calca per qualche furtarello usò uno spray al peperoncino per agevolare le cose.
Totale, oltre 1500 feriti e un morto.
Con questo siamo a due.
Due persone cui lo spray al peperoncino ha effettivamente conferito l’inviolabilità assoluta a fronte di qualsiasi malintenzionato, anche se in una maniera non perfettamente corrispondente alle intenzioni di chi lo ha propagandato.
La politica -in particolare la Lega- lucra due volte sul caso: prima che si verificasse promuovendo il clima di terrore che domina incontrastato da quasi vent’anni e presentando gli spray come arma di difesa di cui non è saggio fare a meno.
Poi, a macello avvenuto, blindando ulteriormente qualsiasi occasione di pubblico ritrovo e rendendo di fatto economicamente impossibile da organizzare persino una sagra della porchetta.
Il risultato -voluto e cercato- quello di tenere sprangate in casa il più persone possible.
A televisione sempre accesa.