…Allora: ci si iscrive a Telegram.
Tanto su telegram non ti intercetta nessuno, non è mica WhatsApp.
Poi si fa un gruppo che inneggia alla libertà e alla fine della dittatura.
Un gruppo Telegram, come farebbero tra mammine di bambine (vestite tutte di rosa) iscritte alla Regia Scuola Media “Rachele Mussol- ah, no, non si può più” di qualche paesino delle prealpi venete.
Ci si mettono, nel gruppo, decine di migliaia di amanti della libertà.
A quel punto si lascia che le migliaia di amanti della libertà discettino con competenza, discrezione e padronanza di bombe incendiarie, tecniche di combattimento e di altri argomenti per buoni a nulla che vorrebbero dare a intendere di essere capaci di tutto.
A quel punto un tizio della digos NON si traveste da tizio della digos, ché figuriamoci se scomodano gli eskimo e le barbe finte per questa banda di cialtroni, va dal cinese davanti alla questura, tira fuori una manciata di spiccioli di quelli che in ufficio servono a pagare il caffè alle mammine di cui sopra quando vengono a denunciare i NEGRI con le caramelle drogate appostati fuori dalle scuole così le amate fanciulle passano all’istante all’uso di eroina, si compra una SIMM e si iscrive al gruppo anche lui.
Il resto è conseguenza.