La notte del 7 dicembre alla Lanterna Azzurra di Corinaldo c’era un concerto.
Uno di questi cianciatori tutti scritti addosso che gli amanti dell’immortale musica barocca come chi scrive non hanno motivo di considerare.
In compenso lo hanno considerato un sacco di ragazzini paganti che hanno riempito la Lanterna Azzurra.
Dove qualcuno ha usato uno spray al peperoncino di quelli che la Lega distribuisce alle iniziative elettorali.
Panico e fuggi fuggi generale a fendere la calca.
Sei morti e cinquantanove feriti, dicono.
L’elettorato leghista è fatto di vecchi incarogniti che hanno paura di tutto: paure coltivate con cura da decenni per motivi elettorali. D’altronde Matteo Salvini non è stato capace di laurearsi neppure in sedici anni, è divorziato ed è sovrappeso: se dovesse cadere in disgrazia avrebbe i suoi bravi problemi anche a farsi assumere come usciere part-time in qualche cooperativa di terz’ordine.
Un elettorato del genere, a fronte di un fatto simile, può commentare solo in un modo: se la sono cercata, sarebbero dovuti rimanere a casa loro, meglio loro che io.