Torino: con lo spray al peperoncino due persone accedono a uno stato di tutela a prova di malintenzionato!

Maria Amato era uscita tetraplegica dagli incidenti di Piazza San Carlo a Torino. Per chi non lo ricordasse, il 3 giugno 2017 la piazza era stracolma di gente che guardava una partita di calcio su un megaschermo. Un gruppetto di cialtroni che intendeva approfittare della calca per qualche furtarello usò uno spray al peperoncino per agevolare le cose.
Totale, oltre 1500 feriti e un morto.
Con questo siamo a due.
Due persone cui lo spray al peperoncino ha effettivamente conferito l’inviolabilità assoluta a fronte di qualsiasi malintenzionato, anche se in una maniera non perfettamente corrispondente alle intenzioni di chi lo ha propagandato.

La politica -in particolare la Lega- lucra due volte sul caso: prima che si verificasse promuovendo il clima di terrore che domina incontrastato da quasi vent’anni e presentando gli spray come arma di difesa di cui non è saggio fare a meno.
Poi, a macello avvenuto, blindando ulteriormente qualsiasi occasione di pubblico ritrovo e rendendo di fatto economicamente impossibile da organizzare persino una sagra della porchetta.
Il risultato -voluto e cercato- quello di tenere sprangate in casa il più persone possible.
A televisione sempre accesa.

Corinaldo: usa lo spray al peperoncino e scampa a sessantacinque violentatori!

La notte del 7 dicembre alla Lanterna Azzurra di Corinaldo c’era un concerto.
Uno di questi cianciatori tutti scritti addosso che gli amanti dell’immortale musica barocca come chi scrive non hanno motivo di considerare.
In compenso lo hanno considerato un sacco di ragazzini paganti che hanno riempito la Lanterna Azzurra.
Dove qualcuno ha usato uno spray al peperoncino di quelli che la Lega distribuisce alle iniziative elettorali.
Panico e fuggi fuggi generale a fendere la calca.
Sei morti e cinquantanove feriti, dicono.
L’elettorato leghista è fatto di vecchi incarogniti che hanno paura di tutto: paure coltivate con cura da decenni per motivi elettorali. D’altronde Matteo Salvini non è stato capace di laurearsi neppure in sedici anni, è divorziato ed è sovrappeso: se dovesse cadere in disgrazia avrebbe i suoi bravi problemi anche a farsi assumere come usciere part-time in qualche cooperativa di terz’ordine.
Un elettorato del genere, a fronte di un fatto simile, può commentare solo in un modo: se la sono cercata, sarebbero dovuti rimanere a casa loro, meglio loro che io.

Sarzana: usa lo spray al peperoncino e scampa a 1500 violentatori!

Dice Repubblica del 16 ottobre 2018:

Caos all’istituto Parentucelli-Arzelà di Sarzana dove sono stati evacuati 1500 studenti. A metà mattina la scuola è stata liberata quando alcuni studenti hanno iniziato ad avvertire dei malori e difficoltà a respirare. Sul posto sono intervenuti il 118, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. Ventidue ragazzi sono stati portati al pronto soccorso. In base ai primi rilievi dei militari, pare che a causare i malesseri sia stato dello spray al peperoncino spruzzato in grande quantità all’interno di una quinta superiore.
La classe in questione è stata la prima ad abbandonare l’istituto, seguita dalle classi adiacenti. La situazione nell’edificio è diventata presto incontrollabile: la dirigenza ha quindi deciso per motivi precauzionali l’evacuazione dell’intero istituto. Nello scorso anno scolastico ci sono stati diversi casi simili in tutta Italia: solo nell’ultimo mese lo spray al peroncino – con conseguente evacuazione e intossicati – è stato spruzzato in scuole di Palermo, Lodi e Mantova. Gli autori del gesto rischiano una denuncia per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme, oltreché per le eventuali lesioni che possono aver subito gli intossicati.
I vigili del fuoco hanno riaccompagnato gli studenti del liceo Parentucelli Arzelà di Sarzana a recuperare zaini e effetti personali nelle aule. Secondo quanto riferito dai pompieri che hanno effettuato un sopralluogo insieme ai tecnici di Arpal non ci sono condizioni di pericolo. L’ipotesi è che qualcuno, in una classe situata al secondo piano, abbia forse per scherzo spruzzato dello spray al peperoncino in aula. Hanno dovuto far ricorso alle cure mediche per difficoltà respiratorie una ventina di persone, tra studenti e insegnanti. Sono stati trattenuti fuori dalle aule i ragazzi e il personale dell’Arzelà, circa 300 persone, cioè la parte del plesso in cui si sarebbe verificato il fatto mentre gli altri 1200 sono stati fatti rientrare. Le indagini condotte dai carabinieri ipotizzano i reati di lesioni e interruzione di pubblico servizio. Sul posto anche la Digos e l’Asl 5.

Insomma: secondo la stampa i casi come questo con una mattinata di lezioni perse (uno spreco di pubblico denaro su cui nessun austero educatore si permetterà di frignare, visto che il motivo non era uno sciopero studentesco o una manifestazione politica), l’ingolfamento del sistema giudiziario con qualche altra denuncia stilata per motivi ridicoli e la mobilitazione di un mezzo esercito si verificano almeno quattro volte al mese.
Sugli stupri evitati dallo spray non si ha invece alcun dato attendibile.

Più sicure con lo spray al peperoncino

A settembre 2018 la Lega diffonde e promuove gli spray al peperoncino, panacea contro stupri e violenze carnali (a sentir loro) ma più che altro efficace per aumentare il fatturato delle armerie. Alcuni fra i modelli più diffusi, come quello al centro nella foto, hanno quel colore rosa shocking o fucsia che contraddistingue spesso i prodotti per l’igiene femminile. La legge dei grandi numeri sentenzia che è solo questione di tempo prima che qualcuna faccia confusione.
Più che per gli scopi per cui viene propagandato, stando a quanto si legge in giro lo spray è ottimo per ripianare le divergenze di coppia (e incidentalmente provocare il panico in un centro commerciale), per alleggerire gli spettatori di un concerto di collanine e orpelli vari e per ripulire abitazioni private dalle suppellettili preziose in eccesso. Il tutto limitandosi alla cronaca degli ultimi venti, trenta giorni. Tempo fa a Torino invece lo spruzzino piccante è servito per l’evacuazione di un condominio intero con annesso arrivo dei pompieri, per il sicuro divertimento di tutti i bambini. Sempre a Torino il 3 giugno 2017 uno di questi arnesi, sempre usato per ripulire le tasche del prossimo, ha seminato il panico in una piazza piena di gente. Nella fuga ci furono un morto e più di mille feriti.
La Lega riunisce un elettorato di casi umani stupidi e cattivi e una rappresentanza prontissima ad assecondarne le istanze, anche e soprattutto contro ogni logica e contro ogni buon senso.